Il legame tra una celiachia non diagnosticata ed esiti avversi in gravidanza [1,2] è noto, permane tuttavia una “zona d’ombra” per quanto riguarda la gestione della dieta senza glutine durante il concepimento, la gravidanza e l’allattamento. Un gap su cui ha iniziato a lavorare un panel internazionale, guidato dalla Fondazione IRCCS Ca’ Granda-Milano, Centro di riferimento per la Prevenzione e la Diagnosi della Malattia Celiaca e Clinica Mangiagalli.
Il progetto ha come obiettivo di individuare un percorso che garantisca i corretti requisiti nutrizionali nelle donne che seguono una dieta priva di glutine durante questa delicata fase della loro vita. Questo importante progetto è supportato e reso possibile grazie ad un contributo della Fondazione Anton Schär.
L'alimentazione è un fattore primario da tenere in considerazione durante il percorso che conduce alla gravidanza, sia perché il fabbisogno nutrizionale della donna cambia, sia perché influisce sullo sviluppo fetale. Ferro, calcio, acido folico, omega 3 come il DHA e vitamine del gruppo B sono tra i principali micronutrienti da monitorare, dal pre-concepimento fino all’allattamento [3,4], per evitare carenze soprattutto in caso di regime dieto-terapico, come quello gluten-free per il trattamento della celiachia.
La pratica clinica conferma che un regime dietetico aglutinato non equilibrato e/o una scarsa aderenza sono spesso collegati a problematiche gestazionali . Tuttavia, le attuali Linee Guida [6] si concentrano sullo screening e non forniscono indicazioni e raccomandazioni per determinare l'appropriato fabbisogno energetico, l'aumento di peso raccomandato in gravidanza, la distribuzione dei micro e macronutrienti, l'apporto raccomandato di vitamine e minerali dalla dieta e/o dall'integrazione, il momento in cui iniziare l'integrazione e le porzioni consigliate di alimenti senza glutine per le donne celiache in gravidanza [5].
“Seguire un regime dietetico aglutinato non significa solo sostituire il prodotto tradizionale con quello gluten-free, bensì rimodulare il proprio stile alimentare e di vita per garantire all’organismo il corretto apporto nutrizionale ed energetico. Ecco perché la dieta senza glutine deve essere individualizzata sulle esigenze cliniche e personali del paziente, tener conto di eventuali rischi dietetici individuali e delle fasi di vita di maggior fabbisogno, come appunto il percorso verso la maternità. – commenta il Dottor Luca Elli, Responsabile del Centro per la prevenzione e la diagnosi della celiachia al Policlinico di Milano – La corretta gestione di una dieta senza glutine nutrizionalmente equilibrata e rigorosa, durante la gravidanza di una donna celiaca, rappresenta ancora oggi una grande sfida”.
“La dieta senza glutine deve essere ottimizzata già nelle fasi pre-concezionali, per consentire il corretto sviluppo embrionale e la placentazione, riducendo i livelli di infiammazione che aumentano il rischio di patologie della gravidanza, senza aumentare quindi i livelli di acidi grassi saturi e di zuccheri” - continua la Prof.ssa Irene Cetin, Direttore della Clinica Ostetrica del Policlinico di Milano.
Il panel, che riunisce i principali esperti internazionali di disordini glutine correlati e guidato dai medici della Università Statale di Milano, è al lavoro per formulare delle raccomandazioni, sulla base della metodologia GRADE e utilizzando il processo formale previsto dall’utilizzo dell’Evidence to Decision Framework (EtD), che possano essere di aiuto per la pratica clinica e colmare così un vuoto nella presa in carico complessiva della paziente celiaca.
Le direttrici su cui il team si sta muovendo sono:
“Questo progetto rappresenta una risposta concreta a una specifica esigenza di salute e ad un need clinico ancora da colmare – conclude Jacqueline Pante rappresentante del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Anton Schär e Director of Global Nutrition Service di Dr. Schär - Ecco perché come Fondazione Schär ci siamo impegnati a sostenerlo con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone con esigenze nutrizionali specifiche, dimostrando come partnership efficaci possano fare davvero la differenza.
La Fondazione Anton Schär si propone di contribuire alla cultura scientifica avviando progetti e iniziative a sostegno della ricerca nel campo dell'alimentazione speciale, aiutando a migliorare la vita delle persone con esigenze nutrizionali specifiche.
Fonte
[1] Arvanitakis, K. et al. (2023) ‘Adverse pregnancy outcomes in women with celiac disease: a systematic review and meta-analysis’, Annals of Gastroenterology, 36(1), pp. 12–24.
[2] Castaño, M. et al. (2019) ‘Systematic Review and Meta-Analysis of Prevalence of CoeliacDiseasein Women with Infertility’, Nutrients, 11(8).
[3] Devarshi, P., Legette, L., Grant, R., & Mitmesser, S. (2021). Total estimated usual nutrient intake and nutrient status biomarkers in women of childbearing age and women of menopausal age. The American Journal of Clinical Nutrition, 113, 1042 - 1052
[4] Percy L, Mansour D, Fraser I. Iron deficiency and iron deficiency anaemia in women. Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol. 2017 Apr;40:55-67. doi: 10.1016/j.bpobgyn.2016.09.007. Epub 2016 Oct 1. PMID: 28029503.
[5] Serin, Y et al (2024). The Impact of a Gluten-Free Diet on Pregnant Women with Celiac Disease: Do We Need a Guideline to Manage Their Health? Gastrointest. Disord. 2024, 6, 675–691.
[6] SIGE,SIED, AIGO, SIGENP (2023) Linea guida: “Diagnosi, terapia e follow-up della malattia celiaca e della dermatite erpetiforme”