La celiachia

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intestinal villi

La celiachia è un’enteropatia infiammatoria cronica scatenata in soggetti geneticamente predisposti dall’ingestione del glutine. È una delle intolleranze più diffuse al mondo e può manifestarsi tanto nei bambini quanto negli adulti.

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, un complesso proteico contenuto in molti cereali come frumento, segale, orzo, farro, kamut e triticale. Nei bambini e negli adulti geneticamente predisposti, l’assunzione di alimenti contenenti minime tracce di glutine scatena una reazione immunitaria a livello intestinale che provoca una infiammazione cronica della mucosa e la conseguente atrofia dei villi intestinali. Queste caratteristiche alterazioni istopatologiche possono dare luogo a una sindrome di malassorbimento. In un regime alimentare rigorosamente privo di glutine, comunque, questi effetti sono completamente reversibili e la mucosa dell’intestino è in grado di rigenerarsi. Attenersi per tutta la vita a un regime alimentare “glutenfree” rappresenta a tutt’oggi l’unica terapia possibile.

Atrofia intestinale

La mucosa intestinale è rivestita da villi e da sottili estroflessioni, i microvilli, che hanno la funzione di ampliarne la superficie e di facilitare l’assimilazione delle sostanze nutritive. Nelle persone affette da celiachia, i villi e i microvilli sono quasi completamente atrofizzati. Il danneggiamento e l’appiattimento della mucosa intestinale possono inibire e in alcuni casi bloccare l’assorbimento di sostanze nutritive. Tra le conseguenze vi sono denutrizione e carenze alimentari.

Camaleonte della medicina

La celiachia è più diffusa di quanto non si creda. Secondo la Relazione Annuale al Parlamento, i celiaci diagnosticati a fine 2016 in Italia erano all´incirca 200.000. In presenza di una sintomatologia non specifica, in molti casi trascorrono anni prima di giungere a una diagnosi. Per questo motivo la celiachia viene definita anche il camaleonte della medicina.

Alla ricerca di una diagnosi

Per ridurre la “cifra nera” della celiachia e giungere a una diagnosi anche nel caso in cui il paziente non mostri sintomi è consigliabile sottoporre al test per la celiachia determinati campioni di persone. Questa procedura comunemente definita case finding (in antitesi agli screening di massa) suggerisce di sottoporre al test i pazienti con sintomi riconducibili alla celiachia o la cui anamnesi familiare riveli una familiarità con questa patologia (genitori, figli, fratelli).

 

Patologie in presenza delle quali è consigliabile compiere ulteriori accertamenti volti a escludere una correlazione con la celiachia:

PATOLOGIE AUTOIMMUNI

  • Diabete mellito di tipo 1
  • Tiroidite di Hashimoto
  • Epatite autoimmune, PBC

PATOLOGIE DERMATOLOGICHE

  • Dermatite erpetiforme di Duhring
  • Psoriasi

SINDROMI GENETICHE

  • Sindrome di Down/trisomia 21
  • Sindrome di Turner/monosomia x

ALTRE PATOLOGIE

  • Transaminasi alte
  • Osteopatia (osteomalacia, osteoporosi)
  • Colite microscopica
  • Sindrome dell’intestino irritabile
  • Libretto informativo “Guida introduttiva alla celiachia e all'alimentazione senza glutine”

    L’opuscolo informativo, disponibile in 21 lingue diverse, può essere consegnato al paziente anche senza il cofanetto Taste-it. Potrà trovare esaurienti informazioni sulla celiachia da rileggere con calma e tranquillità a casa.

    Scaricatelo oppure ordinate la copia cartacea qui

Fonti

  1. Kratzer et al., Prevalence of celiac disease in Germany: a prospective follow-up study. World J Gastroenterol. 2013 May 7; 19(17): 2612–2620.
  2. Mustalahti et al., The prevalence of celiac disease in Europe: Results of a centralized, international mass screening project. Annals of Medicine 2010 Dec;42(8):587-95.
  3. Coeliac Forum 01/2010